Sabato 5 Gennaio con Diana siamo andati a Bergamo per dire addio ad un uomo partito troppo presto. Forse avrei dovuto scrivere ragazzo. O meglio, forse avrei dovuto scrivere amico, ma non so se eravamo amici. Se per essere amici si deve passare del tempo insieme allora sicuramente no. Però se per amico s’intende un rispetto ed una stima reciproca, allora sì, nonostante una visione del mondo diversa.
Quello che so è che lasciare il mondo a 34 anni è prematuro.
Federico, cosi si chiamava, lottava contro una grave malattia da un po’ di tempo. Un cancro.
Ed è lui che ha vinto. Una vittoria parziale perché se gli ha preso la carne non è riuscito a cancellarne l’esistenza. Bastava vedere in quanti eravamo per rendergli un ultimo omaggio, da tutta l’Italia o quasi. Si sono riviste vecchie conoscenze che il tempo e i suoi capricci hanno allontanato dal mondo che anni fa condividevamo insieme: Il movimento e la strada.
Ho incontrato molte di queste conoscenze quando erano ragazzi, indomiti e con gran voglia di scoprire il mondo a colpi di salti, acrobazie o volteggi. Sigarette, panzoni e rughe si sono moltiplicate ed hanno calmato il selvaggio assonato in molti di loro. C’era chi masticava la rabbia nella barba e chi dagli occhi non poteva trattenere la tristezza. Ma sono rimasti lo stesso ad onorare la sua memoria. A ringraziare Federico per quello che ha fatto. Quello che avrà lasciato e che per sempre in loro rimarrà.
Di certo non sarò il solo ad aver notato l’assurdità di una situazione come quella. Ci è voluta la scomparsa di uno di noi per ritrovarsi fisicamente.
Penso che chiunque abbia voglia di onorarlo attraverso gli anni dovrà celebrare la vita per tutta la vita. Se a qualcuno ha trasmesso il coraggio allora dovrà mostrare il coraggio per quelli a cui manca. Se a qualcuno ha trasmesso la perseveranza, non potrà fare a meno di farne dimostrazione anche nei momenti di grande fatica. Se a qualcuno ha ispirato onestà e sincerità avrà il compito più duro nel rappresentarle senza farsi divorare.
Con classe, come lui sapeva fare.